Paolo Bettini a Paglieta
Il toscano della Quick Step-Davitamon conquista la quarta tappa della corsa dei Due Mari battendo gli spagnoli Astarloa e Freire ed è il nuovo leader. PAGLIETA (Chieti), 13 marzo 2004 - Lo annunciava la tradizione: su questo stesso traguardo aveva vinto nel 1999, il suo secondo successo da professionista. E lo aveva annunciato lui stesso, alla vigilia: "Sento la gamba potente e la condizione che cresce". Così non è stato strano vedere l’omino vestito del tricolore davanti a tutti all’arrivo di Paglieta, quarta tappa della Tirreno-Adriatico numero 39: Paolo Bettini ha fatto il colpo doppio, traguardo parziale e maglia di leader, in cima a un ordine d’arrivo di gran livello.
Lo stesso di un mese e un giorno fa al Giro del Mediterraneo per restare alle prime due posizioni: primo Bettini e secondo Astarloa, il basco iridato di Hamilton 2003. E subito alle spalle del tricolore e dell’iride, sono spuntati i colori gialli e rossi indossati da Oscar Freire (mondiale ’99 e 2001), leader alla partenza di Isernia e ora subito dietro (a 3") al Grillo, pronto a racimolare secondi importanti anche ai traguardi volanti. E poi Figueras, quinto alle spalle dell’altro spagnolo Rodriguez e dietro di lui Boogerd e Camenzind, altro ex iridato, e ancora appena dopo Van Petegem, autore l’anno scorso della prestigiosa doppietta Fiandre-Roubaix.
Roba fina. C’era stata polpa anche prima della salita finale, 3,6 km con pendenza media del 6,36% che hanno esaltato la nobiltà delle corse. In tanti hanno cercato gloria sui tanti saliscendi che hanno portato il gruppo nella provincia chietina: il gpm di Valico di Rionero Sannitico (dopo 59,7 km) ha messo le ali ad Aldag, ripreso poco dopo. Il tentativo più importante l’ha firmato Tafi, scappato subito dopo l’attraversamento di Quadri (km 100) e capace di guadagnare fino a 2’55" prima di cedere al ritorno del plotone guidato da Fassa Bortolo e Rabobank. Si arrende a meno di 3 km dal primo passaggio a Paglieta, il toscano dell’Alessio-Bianchi: sul gpm, neutralizzati i tentativi di Tonkov e Gasparre, passa primo Klier. Gli ultimi 13,9 chilometri, prima di ritornare in cima, sono macinati a tutta e chi gioca d’anticipo (ultimo di questi Flecha) non ha fortuna.
È il preludio all’assolo firmato Paolo Bettini: "Un bel segnale, la condizione cresce come volevo". Non si nasconde in chiave vittoria finale: "Ho la maglia e la difendo". Il trampolino ideale per la Sanremo del prossimo sabato che verrà.
Ciro Scognamiglio
Lo stesso di un mese e un giorno fa al Giro del Mediterraneo per restare alle prime due posizioni: primo Bettini e secondo Astarloa, il basco iridato di Hamilton 2003. E subito alle spalle del tricolore e dell’iride, sono spuntati i colori gialli e rossi indossati da Oscar Freire (mondiale ’99 e 2001), leader alla partenza di Isernia e ora subito dietro (a 3") al Grillo, pronto a racimolare secondi importanti anche ai traguardi volanti. E poi Figueras, quinto alle spalle dell’altro spagnolo Rodriguez e dietro di lui Boogerd e Camenzind, altro ex iridato, e ancora appena dopo Van Petegem, autore l’anno scorso della prestigiosa doppietta Fiandre-Roubaix.
Roba fina. C’era stata polpa anche prima della salita finale, 3,6 km con pendenza media del 6,36% che hanno esaltato la nobiltà delle corse. In tanti hanno cercato gloria sui tanti saliscendi che hanno portato il gruppo nella provincia chietina: il gpm di Valico di Rionero Sannitico (dopo 59,7 km) ha messo le ali ad Aldag, ripreso poco dopo. Il tentativo più importante l’ha firmato Tafi, scappato subito dopo l’attraversamento di Quadri (km 100) e capace di guadagnare fino a 2’55" prima di cedere al ritorno del plotone guidato da Fassa Bortolo e Rabobank. Si arrende a meno di 3 km dal primo passaggio a Paglieta, il toscano dell’Alessio-Bianchi: sul gpm, neutralizzati i tentativi di Tonkov e Gasparre, passa primo Klier. Gli ultimi 13,9 chilometri, prima di ritornare in cima, sono macinati a tutta e chi gioca d’anticipo (ultimo di questi Flecha) non ha fortuna.
È il preludio all’assolo firmato Paolo Bettini: "Un bel segnale, la condizione cresce come volevo". Non si nasconde in chiave vittoria finale: "Ho la maglia e la difendo". Il trampolino ideale per la Sanremo del prossimo sabato che verrà.
Ciro Scognamiglio